Sabato 30 Aprile 2022
Ponte della Musica, Roma
Cluster, Drago Publisher, Ginnika e Honiro presentano il loro primo progetto corale all’insegna dell’Intelligenza Collettiva affidando allo street artist JBROCK il compito di riportare l’arte e il pubblico nei luoghi più iconici di Roma. Una mostra itinerante di street art, suddivisa in sette appuntamenti, che toccherà gli ambienti simbolo della città.

Una volta al mese, da dicembre a maggio, l’artista romano JBROCK presenterà un’opera inedita in esposizione per un’intera giornata in un luogo che sarà comunicato al pubblico di volta in volta. Una giornata in cui arte, città e cultura si uniscono per dar vita a un evento unico nel suo genere che promette di immergersi nella quotidianità più autentica della città e dare vita a una nuova forma di arte e di fruibilità dell’opera. La scelta di affidarsi ad un artista quale JBROCK è stata spontanea, da sempre lo street artist romano ha considerato le vie di Roma il suo migliore spazio espositivo e punto di riferimento principale.
Dopo i primi appuntamenti tra le vie del mercato di Porta Portese, e al mercato di Campo de Fiori, Sette Variazioni si sposta in una location caratteristica della Roma contemporanea: lo Skatepark del Ponte della Musica, dalle 15.00 alle 18.00 di Sabato 30 Aprile.
L’evento continua dalle 19.00 al Contemporary Cluster presso Palazzo Brancaccio in Via Merulana 248, dove ci sarà la possibilità di ammirare l’opera di JBROCK, con la selezione musicale dei vinili di Fred Gnucci.
JBROCK è attivo sulla scena dei graffiti underground romana dai primi anni Novanta, lavora con diversi media e su un’ampia gamma di supporti, includendo il video, la scultura, l’installazione e l’assemblaggio. Il progetto “Sette Variazioni” è concepito dall’artista come operazione in episodi, attraverso la realizzazione di sette opere che rappresentano l’evoluzione stilistica del personaggio nel tempo. Da un lato JBROCK ripercorre lo sviluppo dell’iconografia del “Ciccio” dal 2000 a oggi, dall’altro compie un atto di delocalizzazione e straniamento, lasciando che il Ciccio reinterpreti reversibilmente lo spazio espositivo e il contesto urbano.